EDITORE A SAN MARCO, RIFERIMENTO
STORICO E CULTURALE PER VENEZIA

Dieci anni dopo aver iniziato a lavorare con Hermann Friedrich Münster, nel 1871 Ferdinando Ongania rilevò la ditta in società con il nobile e amico Ivan Belosersky, di orgine ucraina e suo futuro consuocero, il quale però l’anno dopo si ritirò dall’impresa lasciandolo unico proprietario.

Situato in piazza San Marco di fronte alla Basilica ai nr. 72, 73 e 74, il fondaco di Ongania sarà annoverato tra le più importanti e fornite librerie d’arte veneziane, punto d’incontro e di ritrovo per artisti e studiosi italiani e stranieri, menzionato da John Ruskin nel suo The Stones of Venice.

Nella libreria si vendevano antiche incisioni, moderne fotografie, quadri di artisti veneziani del tempo, oggetti d’arte di vario genere e veniva svolto un servizio d’antiquariato, contando su di una rete di rapporti diretti con numerosi collezionisti.

Con i proventi di questo vario esercizio commerciale, Ongania intraprese un’attività editoriale che comprendeva pubblicazioni per uso turistico, come la guida di Venezia in tedesco o inglese, accanto ad opere di lusso a tiratura limitata, prevalentemente illustrate, acquistate più per essere esibite che lette. Ma l’importanza dell’editore veneziano è legata alle opere di carattere spiccatamente storico-artistico, in cui il testo era corredato di ampi apparati d’immagini che resero Ongania una delle più significative realtà editoriali, tra le prime in Italia, grazie all’uso della fotografia e alle tecniche più nuove nell’illustrazione libraria.

Oltre a La Basilica di San Marco, relative alla città lagunare si ricordano la Raccolta delle vere da pozzo in Venezia (1889), Calli e canali in Venezia (1893) e i cinque volumi de L’architettura e la scultura del Rinascimento in Venezia (1893-1897).